la tavola lucana

Il presunto Autoritratto Lucano di Leonardo da Vinci viene rinvenuto da Nicola Barbatelli nel dicembre 2008, all'interno delle raccolte private di un nobile salernitano. Il proprietario ne entrò in possesso mediante diretta consegna ereditaria. La tavola è segnalata nelle precedenti collezioni novecentesche come autoritratto di Galileo Galilei. E' importante ricordare che l’opera arriva a Salerno dalla vicina Basilicata, dove risulta registrata sino alla metà del XX secolo.

 

museo vaglio Attualmente, la tavola si trova presso il Museo delle Antiche Genti di Lucania, il cui direttore è il Dott. Nicola Barbatelli.


Il primo a riconoscere la pertinenza dell'opera ai seguaci leonardeschi è Alessandro Vezzosi. La tavola viene presentata al pubblico nei primi mesi del 2009, durante la conferenza di inaugurazione della mostra "I ritratti di Leonardo" al palazzo del Campidoglio a Roma.
Le ragioni di un'iniziale attribuzione alla mano dell' artista toscano furono descritte da Orest Kormashov e Kadi Polly, durante il convegno A Key to Leonardo, dove si confrontano gli elementi scientifici sulla datazione radiocarbonica e sui pigmenti e le inedite testimonianze tratte dai confronti tra le varie descrizioni dei caratteri somatici del pittore toscano.

Tuttavia l’intervento, dall'incontestabile valore accademico, non avrebbe consentito di riferire il dipinto in questione al maestro di Vinci, ma i precisi chiarimenti dello studioso canadese Bershad nel dibattito, chiarirono che l’opera non poteva non essere collocata tra i lavori sperimentali di Leonardo.


Successivamente, la tavola fu nuovamente protagonista in occasione della mostra Leonardo e il Rinascimento fantastico da Peter Hohenstatt. L'evento, considerato un vero e proprio successo, si concentrò sull' ipotesi di orientarne la datazione nella fase di studi sull’ottica, realizzati da Leonardo dopo il 1500 e comunque entro il 1510, mentre il Barbatelli ritenne verosimile una datazione tra il 1507 e il 1512.


Una successiva occasione di studio è stata la mostra E’ Rinascimento, dove Hohenstatt argomenta con maggiore precisione la tesi sulla paternità leonardiana dell’opera, proponendo di riconoscere la tavola in un'opera menzionata in un importante documento che colloca un lavoro di Leonardo, in particolare un autoritratto, proprio nel Regno di Napoli. Si tratta di un testo del 1815 dell' Abate Domenico Romanelli che individua nel patrimonio di proprietà della famiglia Ruffo di Baranello "un ritratto di Leonardo fatto da lui stesso".

Recentemente, sulla paternità leonardiana, con grande cautela, si sono espressi Jan Royt e Carlo Pedretti, uno dei maggiori espetri sulla vita e le opere del genio toscano.

La tavola è esposta al pubblico come lavoro attribuito a Leonardo da Vinci.

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Alcune curiosità...

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