Il progetto di Restauro Virtuale della tavola raffigurante il presunto autoritratto di Leonardo Da Vinci è stato sviluppato per fasi successive distinte:


Fase n. 1 Propedeutica analisi storica dell'opera.
Il progetto di Restauro Virtuale è partito da un'analisi storica e artistica dell'opera, con un approccio il più filologico possibile. Si sono approfondite le tecniche artistiche del periodo cronologico di attribuzione della tavola, si sono condotte ricerche sullo stile di Leonardo Da Vinci, analizzando altri autoritratti dell'artista toscano. Un restauro virtuale non può prescindere dai principi Brandiani della teoria del restauro e da uno studio stilistico formale dell'opera per cercare di evitare ipotesi che, se pur digitali, non rispettino l'opera nella sua istanza estetica e storica. Elementi tutti a cui il lavoro di recupero iconologico digitale si è ispirato.


Fase n.2 Analisi diagnostiche e indagini fotografiche preliminari.
Il team Artedata ha condotto una campagna fotografica preliminare, la prima vera e propria fase operativa, in loco, direttamente presso il Museo delle Genti di Lucania presso il Comune di Vaglio (PZ), dove l'opera è conservata. La campagna fotografica ha documentato con Macchina Reflex digitale professionale utilizzando il formato Raw e con una illuminazione tramite n.2 lampade Alogene da 1000w in luce diffusa e radente.

 

Foto in Luce radente
Analisi a Ultravioletto
Foto del retro in luce diffusa

 

Sono state successivamente condotte analisi diagnostiche sull'opera attraverso un esame a Ultravioletto con due fonti di lampade Wood.
In questa fase l'opera è stata analizzata in maniera più approfondita grazie all'osservazione diretta sotto le lampade alogene. Le indagini fotografiche a luce radente (foto n. 01) non hanno fatto emergere particolari movimenti del supporto ligneo. L'opera presenta importanti cadute di colore lungo l'aderenza delle assi del supporto, e alcuni vistosi graffi sul film pittorico in prossimità del volto e dell'occhio sinistro.
La fluorescenza UV (foto n. 02) ha fornito dubbi sull'autenticità della piuma raffigurata sul cappello di Leonardo. Sembrerebbe infatti si possa trattare di sovra-missione moderna, probabilmente dell''800, ciò considerando la "brillante" fluorescenza del bianco. Tesi supportata dall'osservazione dell'opera a luce diffusa che offre una pigmentazione troppo chiara e bianca rispetto ai pigmenti dell'incarnato. Sembra che la piuma non abbia ricevuto lo stesso tipo di patina e strato di sporco rispetto al resto dell'opera. Sempre sotto l'esame degli Ultravioletti, risulta quasi totalmente assente la verniciatura, di cui si intravede appena qualche traccia nella parte in basso a destra dell'opera. Un esame a luce diffusa del retro (foto n. 03) della tavola non ha rilevato particolari problemi relativi allo stato di conservazione del supporto, tranne alcuni fori diffusi, prodotti da insetti xilofagi (per i quali si ipotizza un consolidamento e disinfestazione). La foto del retro ha documentato il geniale sistema di incastro (senza collante) con cui le assi di legno tengono insieme il supporto pittorico.

Fase n.3 Ottimizzazione delle foto.
Il team di lavoro ha ottimizzato le foto realizzate presso il Museo delle Genti di Lucania selezionando le migliori per le foto a luce diffusa, radente e UV. Operando gli opportuni strumenti di ritaglio, rifilo, esposizione, gamma cromatica e infine raddrizzamento prospettico dato che l'opera è stata fotografata non in perfetta posizione perpendicolare per motivi di sicurezza e stabilità.

Fase n. 4 Elaborazione grafica e fotoritocco.
Dopo la fase di ottimizzazione si è operato con un'elaborazione grafica e fotoritocco sulla migliore foto a luce diffusa ottenuta dalla ottimizzazione. Il Restauro Virtuale è stato realizzato progredendo in modo graduale e attento, procedendo "zona per zona" secondo lo schema della quadrettatura. E' stato utilizzato il software Adobe Photoshop CS6 con strumenti avanzati (correzione gamma, livelli cromatici e comandi di fotoritocco). Si è operato su livelli diversi, per ottenere ipotesi di ricostruzione differenti, in modo da scegliere quelli alla fine più convincenti.
Analisi diagnostiche operate dal Museo delle Genti di Lucania hanno dimostrato che sul cappello di Leonardo è stata aggiunta una piuma tra il XX e il XXI secolo. Ciò, per la presenza certa di pigmenti a base di zinco utilizzati in età moderna-contemporanea. In una seconda ipotesi di restauro virtuale, si è rimossa la parte sovrannessa, offrendo un preliminare visivo al restauro effettivo previsto dal Museo.

 

 

Fase n. 5 Output dei risultati.
Ultima fase prevista è stata la pubblicazione dei risultati. Il Restauro Virtuale ultimato è stato stampato su carta fotografica Kodak, su pannello Forex offerto al direttore del Museo. I risultati del lavoro sono pubblicati anche sul presente sito e saranno oggetto di una conferenza dei risultati oltre che di una mini pubblicazione.

Il risultato finale:

Dipinto originale
Ipotesi di Restauro Virtuale N.1

Clicca e Vedi Restauro Virtuale (immagine ingrandita)

 

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